La famiglia su cosa si basa? In primo luogo sull’amore.

Seguendo le vicende italiane, in particolare le dichiarazioni della Barilla “Nei nostri spot per la pasta niente gay, solo famiglia tradizionale”  mi porge spontanea la questione degli omosessuali in Italia. Premetto che sono dell’idea “Vive e lascia vivere” e che quindi ogni grande azienda ha ogni diritto di scegliere qualsiasi strategia Marketing che voglia.

Nonostante la mia idea, non mi pare una cosa “carina” da dire, sopratutto se poi si aggiunge che “I gay possono mangiare la pasta di un’altra marca.” Si sa bene che la comunità LGBT italiana lotta da moltissimo tempo contro le discriminazioni. A me piace pensare che siamo nel XXI secolo e perciò dovremmo vivere in una società moderna, sviluppata, matura, e invece sembra di essere ancora nel medioevo in certe occasioni.
Bisogna tenere conto che le fondamenta di una famiglia felice, sincera e tutto, sia la presenza dell’amore. Quante volte sentiamo al telegiornale “Marito uccide la moglie”, “Moglie picchiata a sangue dal marito” ecc ? Tante volte ed è triste, e questa è anche considerata “Famiglia tradizionale” (ovvero marito e moglie), però la famiglia tradizionale non dovrebbe essere una famiglia dove ognuno viene accettato per quello che è e si ama in maniera incondizionata? Dove si è visto che una moglie ha paura di rimanere in casa da sola con il marito, o non può andare a fare la spesa da sola che c’è l’elemento “gelosia” “possessività”. Amore è anche libertà, compromessi. Ma è anche vero che ci sono famiglie che vivono bene, senza scene di violenza o gelosia.

Non deve essere importante se la famiglia è composta da un uomo e una donna, o da due uomini o da due donne, deve essere importante se le due persone si amano.
La famiglia è composta da due persone che provano dei forti sentimenti l’una per l’altra e che hanno il desiderio di passare il resto della propria vita assieme, e se possibile procreare.
Bisognerebbe tenere conto del fatto che ci sono tantissime coppie omosessuali che si amano, e non hanno la possibilità di vivere appieno il loro amore, perchè ritenuto “innaturale” o “oltraggioso”. Ma non è più innaturale e oltraggioso un governo che pensa solo a fare soldi e a lasciare il popolo con le sole piccole briciole di pane, magari anche vecchio? Non è più innaturale vedere atti di pedofilia, di femminicidio, di fraternicidio?  Non è più vergognoso che si pensa più al gossip che alla situazione lavorativa italiana o mondiale? Svegliati Italia. Perchè dare tanti problemi alle persone che amano gente dello stesso sesso invece che vedere di risolvere il problema del lavoro, della sanità e del governo?

Come adoro dire in inglese “Love is genderless” – “L’amore è senza sesso” (sesso=genere sessuale)

P.S. La Barilla si è scusata se ha urtato i sentimenti di qualcuno, e rispetta la comunità LGBT

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La sera, momento di riflessione

Di nuovo sera. Questo momento della giornata mi ha sempre affascinata, o meglio la parte che preferisco in maniera assoluta è il tramonto, mi da una sensazione di tranquillità. Perché? Semplice, è l’inizio della fine di una giornata, difficile o meno, bella o brutta, mi rilasso guardando il cielo diventare sempre più rosso per poi divenire blu. Anche l’alba è affascinante, alcuni direbbero “è la stessa cosa”, no non lo è. L’alba preannuncia l’inizio di una nuova giornata, e il tramonto la fine. E questo è molto diverso. Nonostante l’effetto atmosferico pare essere uguale. Ciò nonostante, come i miei cari amati poeti dei diversi secoli, l’arrivo della sera è il momento migliore. C’è questo clima di relax assoluto, momento in cui ti puoi finalmente sedere e prendere fiato, magari sul divano davanti alla tv a vedere il tuo film preferito o semplicemente facendo zapping o anche fissando il vuoto o chiacchierando con la tua famiglia. Ma a me tutto questo non basta. Eh no, io sono quella tipica ragazza che si deve almeno un po’ distinguere, volontariamente o meno, non mi è ancora chiaro.

Ogni volta che penso a ciò che mi succede alla sera, mi vengono in mente i poeti che ho studiato nel corso degli anni, al momento mi viene in mente Leopardi, studiato all’inizio di quest’anno. È vero, è un pessimista, però mi ci vedo in lui, come in Pirandello o altri poeti. A me piace molto la letteratura, sin da piccola ho sempre voluto scrivere, in effetti scrivevo piccole poesie, sì banali per una bambina di 6-7 anni, ma poi con il tempo ho ampliato le mie conoscenze e di conseguenza ho testato vari modi per esprimere i miei pensieri, i miei sentimenti.  Ho avuto questo difetto sin da piccola: non volevo mostrarmi sensibile agli occhi degli altri, anche se sotto sotto lo sono e anche tanto probabilmente. Tutte le mie insegnanti di italiano sapevano bene che mi piaceva la poesia e la letteratura in generale, ma sono sempre state abbattute dal fatto che non lo volessi mai ammettere. Dicevo sempre “Poesia?Oddio che orrore!No ti prego” e cose del genere. Ho passato così i miei primi 8 anni di scuola. Tutti mi conoscevano come Cristina quella col “cuore di ghiaccio”, perché cercavo in tutti i modi di non far trapelare i miei sentimenti. Solo una volta piansi davanti a tutti a scuola, in terza elementare quando ci giunse notizia che una nostra cara insegnante morì. Pace all’anima sua, una grande donna.

Poi la mia vita è cambiata non appena ho iniziato la scuola superiore: scuola nuova, compagni nuovi, paese nuovo, vita nuova. Sono arrivata con l’intenzione di cambiare vita, di godermela, di non fare come feci gli anni passati, volevo essere me stessa, senza che la gente del paese in cui vivi ti indichi non appena fai qualcosa.

Effettivamente la mia vita è veramente cambiata, e secondo me in meglio, perché? Ho conosciuto gente fantastica, ho dato possibilità al mio essere di esprimersi, di essere libero al 100%. Mi sono conosciuta meglio, ho capito bene chi io sia realmente, delle mie capacità. Ho iniziato a studiare molto la letteratura a cimentarmi in scritture di poesie e testi. Al secondo anno ho avuto la possibilità grazie ad una mia amica di mostrare alla gente, ai miei coetanei, la mia poesia, i miei sentimenti. A fine anno, ci fu questa giornata della creatività, chiamata “Picnic della poesia” io partecipai, ero la più piccola e l’insegnante che presiedeva lì non era neanche mio e neanche mi conosceva. Ero una intrusa diciamo, eppure non mi sono sentita per niente così. Ho portato due mie poesie, ne ho letta solo una, la più personale, davanti a tantissima gente. Mi sono aperta. C’erano anche i miei compagni di classe.

È stata una giornata che non dimenticherò mai, perché mi ha veramente resa orgogliosa, nonostante sia stata una piccola cosa agli occhi di tutti, per me era come la cerimonia degli oscar. Mi son sentita apprezzata. Da quella volta ho avuto maggiore autostima e ho scritto molte più poesie, molte delle quali trasformate in canzoni, arrangiate con la chitarra. Una cosa è certa, non smetterò mai di scrivere perché è l’unico modo per sentirmi veramente me stessa, proprio come quando disegno o dipingo, è la stessa cosa, e quando do il massimo? Alla sera.

O alla notte se vogliamo essere precisi. Ogni giorno è così, mi ritrovo alla sera a pensare a tutto ciò che è successo durante la giornata o anche durante tutta la settimana, mese ecc. E ripenso, ripenso troppo forse. Mi pongo tante domande, la maggior parte delle quali rimangono senza risposta. La sera è dedicata completamente all’ascolto di musica e alla riflessione. Rifletto sui miei errori, sugli errori delle altre persone e mi domando molto spesso se è giusto ciò che sto facendo o meno. Ormai mi conosco, so bene che tipo di persona sono e so bene che spesso cado vittima delle illusioni che mi creo da sola, e forse è molto peggio essere delusi dalle proprie illusioni che da quelle create da altre persone.

Non è facile esser me,ma non è facile nemmeno essere TE, ogni persona ha i propri problemi e ne sono consapevole, e so bene che non dovrei stare troppo a, che ne so, deprimermi. Però non è che mi deprimo, semplicemente sono una persona che riflette molto, nonostante la mia impulsività. Sembra un controsenso. Ma secondo me la vita è proprio un controsenso. Noi viviamo in un determinato modo, diciamo determinate cose, ma alla fine agiamo in maniera completamente diversa. Quante sono le persone che dicono “vogliamo un mondo più pulito”? tante, però anche loro inquinano!è quasi impossibile non inquinare, anche semplicemente la presenza dell’essere umano sulla Terra è fonte di inquinamento, come ogni altro essere vivente, però noi esseri umani siamo stati tanto presuntuosi da credere di essere gli unici in questo pianeta, tanto da rovinarlo. La natura ci ha dato le risorse per poter sopravvivere, ma noi cosa abbiamo fatto? Con la nostra mania dell’essere superiori, siamo riusciti a rovinare tutto. Che vergogna questo genere umano. Una volta si era molto più rispettosi, si rispettava Madre Natura, e ora? A cosa si pensa? Cosa si rispetta? Si pensa ad avere soldi, ad avere un telefono di ultima generazione, una macchina veloce, non rispettiamo più neanche noi stessi. Però pretendiamo rispetto, quanto siamo arroganti e ipocriti. Sono cresciuta credendo in dei valori, semplici, elementari, però tante persone li hanno smarriti, a causa della tendenza del momento: “oh, ma se faccio così vengo rispettato” “uh ma se indosso quel’abito..” e tante altre frasi caratterizzano il mondo di oggi. Siamo cambiati, e tanto. È buffo che lo dica una ragazza di 18 anni, che ha vissuto relativamente poco. Sarà che sono nata “vecchia”, però obiettivamente basta pensare alla storia. Essa ci racconta tutto. Le conquiste, i fallimenti.. millenni e millenni di storia, e siamo qui. Abbiamo speso più anni nel far guerre che ad avere la pace. Che tristezza. Di natura sono una persona ottimista ma realista, e spero sempre che prima o poi qualcosa cambi. Vorrei veramente poter vedere un cambiamento significativo per questo mondo. C’è solo un modo per fare in modo che ciò avvenga: essere predisposti al cambiamento. È facile dire “voglio questo e quest’altro” però appena si propone un qualcosa di diverso inizia il panico relativo al “diverso”. Il cambiamento non è mai facile al’inizio però comunque sia è sempre una cosa positiva (o almeno la maggior parte delle volte). E l’uomo deve capirlo, solo così si potrà vivere meglio. Non siamo più nel medioevo, siamo nel XXI secolo. È appena iniziato, e ci attenderanno notevoli cambiamenti.

Come sempre appena inizio a scrivere non la finisco più. È bello sentirsi liberi di poter fare ciò che più ci piace.