Ci vorrebbero più momenti di riflessione

A volte mi stufo seriamente delle persone e non mi convinco per niente.

Io cerco di fidarmi, ma ho sempre la sensazione che mentano e non so come fare per non provare più questo. E a volte son veramente felice di rimanere sola, però penso: mi vogliono bene realmente o è tutta una finzione? Come saperlo? Non si può, lo si scopre solo con il tempo. Il problema è il tempo lo si ha? Alcuni non lo hanno, altri sì. Chi non lo ha seguirà il suo istinto, e chi lo ha il tempo lo sprecherà per capire che persone sono e poi non avrà tempo.In questo mondo ci sono troppi quesiti irrisolti.

Il vero genio è colui che si pone delle domande senza avere delle risposte? Io non so dirvi se questo è vero oppure no. Solo un genio vi può rispondere. Chi si fa le domande a voce alta, magari apparentemente non avendo nessuna persona davanti, viene creduta pazza quindi NON NORMALE. Magari siamo pazzi, ma vi dico una cosa: quelli là fuori, non sono per niente normali, nessuno è normale, questo termine è usato soggettivamente: per un pazzo se stesso si definisce “normale”, per una persona consapevole della propria pazzia dice che gli altri sono normali. Chi sa veramente il significato di normale? Noi abusiamo troppo di questo termine. Come abusiamo delle parole come “bene” e “male”, chi sa cos’è bene e male? I giudici? I politici? I cattolici? nessuno lo sa, perché proprio come per “normale” il “bene” e il “male” sono visti soggettivamente. Per due persone il nucleare può essere sia un bene sia un male, e si battono per difendere la propria idea. Ma nessuno avrà la vittoria, perché la gente è divisa in due parti: chi pensa sia bene/normale/bello e chi pensa che sia male/anormale/brutto. Ognuno avrà qualcosa da dire, chi è veramente intelligente dice “Hai ragione” e ha effettivamente ragione, perché per lui è vero, quindi è meglio non stare troppo a discutere. Bisognerebbe smetterla. Ma non si deve dire “hai ragione” in modo scocciato, no! Deve provenire dal profondo e deve essere assolutamente sincero! 

Ho commesso tanti errori nella mia breve vita, come voi avrete fatto i vostri. Bisogna cercare di imparare a fidarsi delle persone, anche se ti tradiranno, cercate di andare avanti. Io ci sto provando tutt’ora, e penso che ci stia riuscendo. Se ci riuscirò sarete i primi a saperlo! Un ultima cosa: è terribile notare che quello che hai detto non viene capito, e viene ritenuto che non sia vero o altro. E’ terribile.

Per un uso corretto della Scienza indossare i guanti di protezione

Il dizionario italiano definisce la scienza come un “complesso organico e sistematico delle conoscenze che si posseggono intorno a un determinato ordine di fenomeni”. Il suo ruolo principale è quello di agevolare la nostra vita e aiutarci a comprendere tutto ciò che ci circonda, dalle specie animali e vegetali allo spazio.

Sin dall’antichità noi uomini siamo strettamente legati alla scienza e questa connessione ci ha permesso di apprendere notevoli informazioni, le quali nell’arco di tempo sono sempre più aumentate ed esse hanno comportato la nascita di diverse tecnologie e innovazioni, come per esempio l’elettricità, ma la prima grande scoperta in ambito tecnico-scientifico è il fuoco. Un elemento indispensabile per la nostra sopravvivenza. Molte invenzioni nascono per mantenere in modo efficace la permanenza umana sulla terra, in effetti lo scienziato Hans Jonas, nel “Il principio responsabilità. Un’etica per la civiltà tecnologica”, persuade i lettore ad agire in modo benefico al fine di non compromettere la vita sul pianeta, perciò la scelta del campo in cui operare deve essere presa con molta consapevolezza e attenzione. A tal proposito lo scrittore e scienziato Primo Levi, nel “Covare il cobra” afferma quanto sia importante scegliere un ambito di lavoro adeguato che non sia doloroso e pericolo per l’itinerario dei colleghi e dei posteri. La scienza di per sé non è malvagia ma è l’uso che ne facciamo che ne determina la natura, l’esempio più tristemente noto a tutti è la bomba atomica: casualmente Fermi e i suoi collaboratori scoprirono la fissione nucleare e non si preoccuparono di ciò che sarebbe poi successo. Leonardo Sciascia, ne “La campana di Majorano” spiega quanto sia deleterio la non curanza delle proprie scoperte, nel senso che non possiamo mai sapere come le altre persone utilizzano le nostre scoperte, se in modo positivo o negativo; se ci rendiamo conto delle possibili problematiche che potrebbe causare l’uso inappropriato delle nostre invenzioni “bisognerebbe saper rinunciare”, come dice giustamente Margherita Hack. Sfortunatamente è capitato più di una volta nella storia umana che la nascita di nuove tecnologie, all’origine con scopo benefiche, siano poi state utilizzate nei peggiori modi: sfruttare le conoscenze di scienziati solo per poter ottenere devastazione e morte. Tanti ricercatori scientifici lavorano molto per trovare cure ai mali del mondo, come l’Aids, vari tumori, HIV ecc, mentre altri creano armi biologiche ebatteriologiche (che ironia). Spesso la società odierna tende a dare alla scienza sempre più un “valore utilitaristico” sbagliando, come dice Pietro Greco ne “Sua maestà la tecnologia. Chi ha paura della scienza?” . Essa è sfruttata da noi esseri umani, dunque non è del tutto corretto affermare che la scienza e la tecnologia abbiano delle rilevanti responsabilità, poiché sono dei mezzi di conoscenza. I veri responsabili siamo noi esseri umani, i veri e unici “operatori del macchinario chiamato scienza” e dobbiamo in futuro essere più attenti e consapevoli delle nostre scelte, non dimenticandoci tutti i benefici ottenuti da essa.

Christysmazz