Per un uso corretto della Scienza indossare i guanti di protezione

Il dizionario italiano definisce la scienza come un “complesso organico e sistematico delle conoscenze che si posseggono intorno a un determinato ordine di fenomeni”. Il suo ruolo principale è quello di agevolare la nostra vita e aiutarci a comprendere tutto ciò che ci circonda, dalle specie animali e vegetali allo spazio.

Sin dall’antichità noi uomini siamo strettamente legati alla scienza e questa connessione ci ha permesso di apprendere notevoli informazioni, le quali nell’arco di tempo sono sempre più aumentate ed esse hanno comportato la nascita di diverse tecnologie e innovazioni, come per esempio l’elettricità, ma la prima grande scoperta in ambito tecnico-scientifico è il fuoco. Un elemento indispensabile per la nostra sopravvivenza. Molte invenzioni nascono per mantenere in modo efficace la permanenza umana sulla terra, in effetti lo scienziato Hans Jonas, nel “Il principio responsabilità. Un’etica per la civiltà tecnologica”, persuade i lettore ad agire in modo benefico al fine di non compromettere la vita sul pianeta, perciò la scelta del campo in cui operare deve essere presa con molta consapevolezza e attenzione. A tal proposito lo scrittore e scienziato Primo Levi, nel “Covare il cobra” afferma quanto sia importante scegliere un ambito di lavoro adeguato che non sia doloroso e pericolo per l’itinerario dei colleghi e dei posteri. La scienza di per sé non è malvagia ma è l’uso che ne facciamo che ne determina la natura, l’esempio più tristemente noto a tutti è la bomba atomica: casualmente Fermi e i suoi collaboratori scoprirono la fissione nucleare e non si preoccuparono di ciò che sarebbe poi successo. Leonardo Sciascia, ne “La campana di Majorano” spiega quanto sia deleterio la non curanza delle proprie scoperte, nel senso che non possiamo mai sapere come le altre persone utilizzano le nostre scoperte, se in modo positivo o negativo; se ci rendiamo conto delle possibili problematiche che potrebbe causare l’uso inappropriato delle nostre invenzioni “bisognerebbe saper rinunciare”, come dice giustamente Margherita Hack. Sfortunatamente è capitato più di una volta nella storia umana che la nascita di nuove tecnologie, all’origine con scopo benefiche, siano poi state utilizzate nei peggiori modi: sfruttare le conoscenze di scienziati solo per poter ottenere devastazione e morte. Tanti ricercatori scientifici lavorano molto per trovare cure ai mali del mondo, come l’Aids, vari tumori, HIV ecc, mentre altri creano armi biologiche ebatteriologiche (che ironia). Spesso la società odierna tende a dare alla scienza sempre più un “valore utilitaristico” sbagliando, come dice Pietro Greco ne “Sua maestà la tecnologia. Chi ha paura della scienza?” . Essa è sfruttata da noi esseri umani, dunque non è del tutto corretto affermare che la scienza e la tecnologia abbiano delle rilevanti responsabilità, poiché sono dei mezzi di conoscenza. I veri responsabili siamo noi esseri umani, i veri e unici “operatori del macchinario chiamato scienza” e dobbiamo in futuro essere più attenti e consapevoli delle nostre scelte, non dimenticandoci tutti i benefici ottenuti da essa.

Christysmazz

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